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    Mission Protectas: Jerôme Galland

    Jérôme Galland è entrato in Protectas nel 2011 dopo esperienze nell’esercito e nei servizi di soccorso. Curioso, impegnato e vicino al campo, oggi si prepara a diventare Capo Operativo, pronto ad affrontare nuove sfide con il suo team.

    Published
    24 novembre 2025 07:00

    Jérôme Galland, Supervisore Retail e Mobile, Losanna

    Chi sei in poche parole? 

    Mi chiamo Jérôme Galland. Il mio percorso scolastico è modesto, ma ho sempre privilegiato l’apprendimento pratico. Sono stato pompiere volontario dal 1999 al 2005, poi ho svolto un apprendistato come muratore prima di arruolarmi nell’esercito dal 2005 al 2010. Ciò che mi caratterizza è il mio impegno e il gusto per il lavoro ben fatto. Sono un uomo di campo, curioso, dedito, che ama progredire concretamente e lavorare in squadra.

    Cosa ti ha motivato a lavorare in Protectas? 

    Alla fine del mio contratto militare, volevo restare nel settore della sicurezza. Mio fratello, che lavorava in Protectas Aviation, mi ha parlato dell’azienda e mi ha fatto venire voglia di unirmi a essa. Sono stato attratto dai valori della società e dalle opportunità di crescita che offre. Volevo entrare in una struttura dove poter portare la mia esperienza, continuare a imparare e lavorare in squadra.

    Puoi raccontarci i tuoi inizi in Protectas? 

    Ho iniziato in Protectas SA a Ginevra come agente ausiliario, svolgendo diverse missioni occasionali, in particolare la protezione dei controllori nei trasporti pubblici ginevrini. Nel 2011 sono entrato nel reparto Mobile con un contratto professionale e ho iniziato a svolgere missioni di pattuglia e intervento.

    Di cosa sei responsabile ora? 

    Dal gennaio 2024 ricopro il ruolo di Supervisore. Supporto il mio Branch Manager nei servizi Retail e Mobile per il cantone Vaud. Mi occupo anche di alcune attività commerciali e IT, in particolare nella gestione di certi strumenti. Dal 1° agosto 2025 assumerò la funzione di Capo Operativo sotto la direzione del direttore di filiale.

    Cosa ti piace del tuo lavoro? 

    Ciò che mi motiva ogni giorno sono le sfide: che si tratti di acquisire nuovi mandati, rafforzare il lavoro di squadra o mantenere la qualità dei servizi offrendo allo stesso tempo novità ai collaboratori. Mi piace vedere i progetti progredire e accompagnare le squadre verso il successo.

    Qual è la tua sfida più grande e come la affronti? 

    La mia principale sfida è stata a lungo quella di non avere un percorso scolastico tradizionale. Questo può essere stato un ostacolo in certi ambienti molto accademici. Ma ho trasformato questa difficoltà in un punto di forza: mi formo sul campo, osservo, faccio domande e soprattutto pratico. Compenso questa mancanza con lavoro, curiosità e un costante desiderio di imparare.

    Qual è il valore che le parla di più e perché? (Integrità, Vigilanza, Serviabilità) 

    L’integrità, senza esitazione. Essere integri significa fare le cose seriamente e con onestà, anche quando nessuno guarda. Significa rispettare i propri impegni, i colleghi e i clienti. Per me l’integrità è la base su cui costruire la fiducia. E senza fiducia non si può andare avanti.

    Che consiglio darebbe alle donne che vogliono lavorare nel settore della sicurezza? 

    Direi loro di non lasciarsi frenare dai pregiudizi. Il settore della sicurezza ha avuto un’immagine un po’ “macho”, ma le cose stanno cambiando, ed è proprio grazie alla presenza delle donne che questo avviene. La sicurezza non è solo una questione di forza: si tratta anche di sangue freddo, vigilanza, comunicazione. Tutte qualità che molte donne possiedono. Il mio consiglio: osate, affermatevi e portate il vostro punto di vista, le vostre competenze, il vostro modo di essere. Il settore ne uscirà migliorato.

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